Ad Ecomondo l’assemblea della Federazione Italiana Media Ambientali
L’idea di creare un’associazione, una rete di giornalisti, blogger e comunicatori dell’ambiente, aveva preso le mosse, circa un anno fa. Un percorso che ha preso ufficialmente il via dal Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia lo scorso aprile con la nascita di un ufficio di coordinamento.
Un processo di costituzione, sostenuto da un folto gruppo promotore, alla quale ho aderito e partecipato, che culminerà giovedì 7 novembre 2013 alle ore 14.30, presso la Fiera Ecomondo a Rimini (Area web e sostenibilità, Pad. D 1) nella prima l’assemblea nazionale della Federazione italiana media ambientali (Fima).
L’occasione sarà quella di eleggere gli organi statutari (il Presidente, il Segretario generale e gli altri membri dell’Ufficio di presidenza) ma sarà quella di aprire un’azione di promozione di diffusione dell’informazione e della comunicazione ambientale di qualità in questo Paese.
A Fima hanno già aderito circa cento tra giornalisti, testate giornalistiche, blogger e agenzie di comunicazione. Sul sito dell’associazione www.fimaonline.it tutte le informazionie per i giornalisti ambientali o comunque per tutti coloro che hanno interesse a promuovere una corrretta e diffusa informazione sui temi dell’ambiente per iscriversi all’associazione.
In tempi di crisi per la professione giornalistica e nell’attesa che davvero si crei un “new deal” della green economy anche nel nostro maltrattato paese, è davvero un segno positivo che giornalisti e comunicatori creino un’alleanza per tenere alti il diritto di sapere dei cittadini, come ha ben ricordato Paola Bolaffio, direttore di Giornalisti nell’Erba, nel suo intervento verso il primo congresso di Fima:
“dal diritto di informarsi, inteso come diritto dal basso, che qualsiasi cittadino ha di accedere all’informazione ambientale al il diritto di essere informati, che presuppone, dall’alto, l’obbligo delle pubbliche autorità di cercare, raccogliere, conservare, diffondere in modo esaustivo, continuo, trasparente e tempestivo, rendere comprensibili e accessibili a tutti le informazioni, sia sullo stato dell’ambiente attuale, sia su quanto potrebbe in futuro influire su di esso, fornendo così anche il presupposto per processi decisionali inclusivi e forme partecipative di governance; il diritto di informare, cioè il diritto, orizzontale, dei cittadini di diffondere ad altri le informazioni ambientali”. Diritti che necessitano, per essere esercitati, di strumenti di comprensione, appropriazione, condivisione, comunicazione. Diritti che meritano un lavoro di squadra”.
Parole e principi che sottoscrivo e che, con il progetto di informazione Cittadini reattivi sto cercando di contribuire a realizzare. Un giornalismo partecipato e sostenibile sui temi dell’ambiente, della salute e della legalità, nell’interesse di tutte le parti sociali, è possibile.