L’inchiesta internazionale con Correctiv.Europe sull’inquinamento industriale e la sentenza della Corte di Giustizia europea sull’ILVA di Taranto

Il 23 maggio 2024 come autrice per Cittadini Reattivi ho pubblicato l’inchiesta internazionale, intitolata “Taranto, zona di sacrificio“, in collaborazione con il network investigativo CORRECTIV.Europe. L’inchiesta, a partire dai dati ottenuti in esclusiva da CORRECTIV dall’Agenzia Europea per l’Ambiente, ha cercato di fare luce sul vero costo ambientale e sanitario dell’inquinamento industriale in Italia e in Europa.

Come ho anticipato nella stessa inchiesta, nell’approfondimento sulla complicata questione di Taranto, città dove risiede il maggior impianto siderurgico d’Europa, che costa alla comunità oltre un miliardo di euro l’anno, per impatto ambientale, sanitario e climatico, cittadini e associazioni come Genitori Tarantini, impegnati nella tutela della salute dei bambini e della bambine di Taranto, sono ricorsi alla Corte di Giustizia europea, che ha fissato per il 25 giugno 2024 l’udienza pubblica per la pronuncia della sentenza in merito all’azione inibitoria collettiva contro l’ex Ilva,  promossa da 10 cittadini aderenti all’associazione e da un bambino di 11 anni affetto da una rara mutazione genetica, presso il Tribunale di Milano.

La sentenza del 25 giugno 2024 è già diventata storica. Il massimo organo giurisdizionale europeo ha affermato che “se presenta pericoli gravi e rilevanti per l’ambiente e per la salute umana, l’esercizio dell’acciaieria Ilva dovrà essere sospeso“. Come io stessa ho dichiarato alla collega tedesca Olaya Argüeso Pérez, Editor in Chief di CORRECTIV e nella newsletter di Cittadini Reattivi, “questa sentenza costituisce un importante precedente legale che può essere invocato in altre controversie ambientali in tutta Europa. Gli Stati membri dovranno ora adottare misure più rigorose per monitorare e controllare le emissioni degli impianti industriali, garantendo che le normative europee siano effettivamente applicate“.

I fotogrammi che accompagnano questa inchiesta sono estratti dal documentario “Taranto chiama”, di prossima uscita, di cui questa investigazione è parte integrante, realizzata in autofinanziamento grazie alle donazioni di oltre 300 sostenitori da tutta Italia su Produzioni dal Basso e Banca Etica. Se vuoi proseguire a sostenere il nostro giornalismo indipendente puoi donare qui.

https://tarantochiama.cittadinireattivi.it

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