L’ufficio stampa nel web 2.0, alcune considerazioni
Che cosa vuol dire comunicare un progetto, un’iniziativa, un evento nell’era del Web 2.0? Come interagire con i giornalisti, i committenti di una campagna e i lettori ai tempi dei Social Network ? Quali sono gli strumenti online che possono rendere più efficace e velocizzare il lavoro dell’addetto stampa oggi?
Dal confronto con molti colleghi, che tutt’ora svolgono la propria attività in uffici stampa tradizionali (sia non profit che corporate) che si rivolgono,soprattutto, agli old media (carta stampata, radio, tv) ho rilevato, spesso, ancora molta diffidenza verso i nuovi strumenti della rete.
E’ vero: blog, social network e community ancora oggi potrebbero apparire “non indispensabili” per certi ambiti o nicchie dove la “ripresa stampa” la fa da padrone, ma invito sempre a considerare che, anche se non esplicitamente richiesti dai committenti, gli strumenti del Web 2.0 possono semplificarci, di molto, la vita.
Come? Ad esempio permettendoci di creare un vero e proprio “Press Office online”, dove i nostri comunicati o i “Press Kit” sono sempre disponibili e facilmente consultabili ad ogni ora, dai nostri interlocutori.
In alcuni ambiti, come quello del Terzo Settore, ad esempio, noto un certo ritardo e un’eccessiva improvvisazione nell’utilizzo di strumenti digitali, anche e soprattutto da parte dei committenti. Ma, come ho già scritto, se in alcuni ambienti sociali può essere ancora utile il caro vecchio volantino, in altri, un’iniziativa se non appare e viene condivisa sui new media, rischia di passare totalmente inosservata.
Alcuni suggerimenti? Ad esempio fornire oltre la classica rassegna stampa, una selezione degli articoli pubblicati su uno dei tanti strumenti di Social Media Curation disponibili, (da Scoop.it a Paper.li e tanti altri li trovate su questo articolo) anche i più indifferenti alle potenzialità dei Social Network non potranno che apprezzare la vostra professionalità e multimedialità. E voi avrete un archivio sempre aggiornato e condivisibile.
Così, nell’ambito della promozione di eventi, iniziative e progetti. Pensiamo che nel Profit, fior fior di maghi del marketing si scervellano sulle strategie per viralizzare i propri contenuti, coinvolgere i propri utenti nella creazione di campagne di promozione ad hoc, cavalcando momento per momento il Social Network più in voga, con figure professionali dedicate come i Social Media Strategist, Curator, Content, Manager ecc.ecc.
Eppure, dove non ci sono grandi risorse umane ed economiche a disposizione, come nel Terzo Settore o nella cultura, è altrettanto possibile conoscere e affinare le modalità comunicative di ogni Social Network (Facebook, ma anche Linkedin, Pinterest e l’information network Twitter) unendole a quelle dell’ufficio stampa tradizionale. Ciò può permetterci di aumentare notevolmente la nostra audience.
Sta a noi, professionisti della comunicazione e dell’informazione utilizzare il mezzo che più si confà al tipo di messaggio che dobbiamo diffondere e pensare al tipologia di pubblico che vogliamo raggiungere.
Qualche esempio? Con venti milioni di italiani su Facebook è impossibile non creare un profilo, una pagina o un gruppo legato ai nostri progetti di comunicazione. Ma, suggerisco, creare eventi a raffica su Facebook, invitando tutta la nostra mailing stampa indiscriminatamente, senza selezionare i potenziali interessati o i possibili influencer, senza fornire particolari completi dell’evento in questione, può rivelarsi una grave mancanza, oltremodo, controproducente.
Così come, invece, può risultare vincente, per la buona riuscita di un evento, oltre la creazione di una pagina, un evento sui Social o su Smappo, l’interazione con gli strumenti classici dell’addetto stampa, dal classico recall telefonico alla messa online dei comunicati stampa sul proprio sito o meglio ancora sul blog dedicato.
In ogni caso, qualsiasi sia la vostra personale strategia comunicativa, è più che auspicabile che un serio addetto stampa del Web 2.0 non ignori le regole della netiquette, il “codice deontologico della rete”, che in questo momento sembrano un po’ dimenticate, ma che in ambito professionale sono invece molto apprezzate.
Sì, è vero, lavorare dietro le quinte dell’informazione può essere più complicato che in passato. Ma penso che possa essere davvero molto stimolante e producente. E ve lo assicuro, partire da un comunicato stampa per arrivare ad un tweet efficace, può dare molte soddisfazioni.
Per saperne di più:
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