Tra carta e web, vince la qualità dell’informazione
“La prima notizia – dice Enrico Finzi – è che sono aumentati di oltre il 25% gli internauti in tre anni, passando da 16.2 milioni nel luglio 2009 ai 20,3 milioni di luglio 2012”. E’ questo il primo dato emerso dall’indagine demoscopica effettuata da Astra Ricerche per conto dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, presentata oggi all’Università Statale di Milano, durante il convegno “Ping pong, dalla carta alla rete”. Ricerca basata su un campione di 816 persone rappresentativo della popolazione italiana dai 15 ai 55 anni che accede ad internet, pari a circa 20. 3 milioni di utenti.
“L’altro dato è che, a seguito della crisi economica e sociale e dell’eccesso di offerta di informazioni – ha precisato Finzi- scendono le fonti utilizzate e si estende la sovrapposizione tra internet e altri media”. In un eccesso di sintesi giornalistica potremmo dire che il web vince su TV e radio, se così si può dire. In realtà, ed è questo il dato più interessante della ricerca, sono gli utenti che per ricercare informazioni cambiano la modalità di esposizione ai diversi media, mescolando old e new media.
Così il predominio di internet per l’84% degli user si collega 3 o più volte alla settimana per avere le più svariate informazioni dall’attualità, alla politica fino alla cultura, all’economia e all’ambiente, è accompagnato dal 73% di chi guarda la tv nazionale, dal 55% che ascolta la radio, dal 44% di chi guarda le tv locali. Su tutti, però, avanza quel quasi 44% del campione accede alle notizie via smartphone e il 20% oggi lo fa attraverso tablet.
Concentrandoci sull’informazione online, interessanti si rivelano le modalità di frequenza e di accesso alle diverse fonti sul web: la percentuale più alta, il 54,2%, lo fa attraverso siti raggiunti attraverso i motori di ricerca, il 51,1% attraverso i quotidiani online, il 49,6% attraverso i portali generalisti, mentre i siti che trasmettono video o audio raccolgono il 44,4%. Per contro il 43% lo fa attraverso i social network, il 39,7% attraverso le agenzie di stampa e il 38,2% attraverso community e forum, il 27,3% attraverso i blog di amici, il 22,4% attraverso quelli di esperti od opinionisti.
L’affondo della ricerca presentata dal sociologo Finzi arriva, però, con la richiesta ai lettori di definizione del profilo di immagine ideale delle informazioni. E qui il messaggio che arriva al mondo dell’informazione da parte dei “consumatori di notizie” è chiaro, anzi chiarissimo. Le parole chiave usate sono utilità, eticità, veridicità, chiarezza e comprensibilità, oltre approfondimento e comodità di accesso o fruizione, rispetto della dignità delle persone. In assoluto rispetto alle ricerche precedenti cresce così la domanda di notizie vere e verificate, chiesto dal 75,7% del campione, facili da trovare per il 42,6% , utili e concrete per il 52,0%.
Se la stampa risulta vincente per veridicità e verifica delle notizie, per autorevolezza dei commenti e l’approfondimento, quotidiani e periodici risultano essere perdenti per chiarezza e comprensibilità. D’altro canto se la televisione non risulta mai trionfante ed è all’ultimo posto per qualità dei testi, utilità, serietà, capacità di approfondimento, anche Internet perde significativamente per quello che attiene le notizie verificate e veritiere, per i commenti autorevoli e per la capacità di esprimere e rappresentar la propria comunità locale, ma si colloca al primo posto per utilità e concretezza, pluralità di voci e testi a confronto, per il non provincialismo.
E in futuro? “In pochi anni Internet diventerà il primo canale attraverso cui gli Italiani cercheranno informazioni”, dice il 51% del campione. Resta però qualche problema: la sostenibilità economica del web, visto che ad oggi solo l’11% del campione paga alcuni centesimi di euro per avere informazioni online. E quel 49,5% di utenti che non solo non sono web-dipendenti, ma magari non hanno ancora accesso alla banda larga.
Sul sito dell’ Ordine dei Giornalisti della Lombardia, nella sezione dedicata al convegno, le sintesi di tutti gli interventi e i materiali audio-video della giornata.
(Articolo pubblicato su @Glocalnews)
Ottimo resoconto del convegno di ieri. Lo scenario è chiaro: i new media aprono nuovi orizzonti operativi per quei giornalisti che sapranno selezionare e “leggere” news e posts avvalendosi della propria capacità di mediazione.
Grazie Marco, al di là delle varie diatribe tra dinosauri è esattamente questo ciò di cui dobbiamo far tesoro. Grazie per essere passato anche di qua 😉